domenica 6 aprile 2008

Relazione di fine trienno del presidente diocesano

Relazione del Presidente diocesano Mario Sonnessa

Il tema che abbiamo scelto per la nostra assemblea è profondamente legato al cammino che tutta l’associazione ha compiuto nello scorso triennio, a partire dalle consegne che il Servo di Dio Giovanni Paolo II ci aveva affidato a Loreto: contemplazione, comunione e missione che hanno scandito ogni nostra attività compiuta insieme. L’ultima consegna è la nostra risposta alla consapevolezza che è insita nella frase del vangelo di Matteo che accompagna il nostro cammino annuale: in “Andate! Io sono con Voi” vi è la certezza che la presenza del Signore anima ogni nostro sforzo di testimonianza. La radice della testimonianza di fede è da ricercare e valorizzare nel vincolo della comunione con la Chiesa, con il Vescovo ed i nostri parroci e con tutte le aggregazioni e gruppi con i quali condividiamo la bellezza e la fatica della missione.

E’ necessario sperimentare il percorso di comunione come un pellegrinaggio che ci indichi la meta nella condivisione dell’unica speranza in Cristo Gesù. Lo spirito del Cristo Risorto attraverso la Chiesa penetra nel mondo e ci rivela i luoghi della missione. Credo che in questo particolare momento che registra la fatica della ricerca dei momenti di incontro tra la Parola e la storia, tra l’uomo e la fede incarnata dalla testimonianza dobbiamo ribadire con forza la necessità di moltiplicare itinerari di formazione alla comunione e corresponsabilità ecclesiale per la missione.

La nostra tradizione associativa (140 anni di storia e di santità laicale) non devono rappresentare un peso ma una risorsa; dalla nostra storia associativa occorre recuperare i segni profetici per un impegno ancora più attuale ed esigente di “portare la fede ad ogni uomo”. Dal confronto con la storia attuale e le vicende che ci chiedono ancora una volta di “rendere ragione della nostra fede”, dobbiamo comprendere responsabilmente quali sono i semi di speranza che possiamo insieme testimoniare.

Nel recente cammino associativo abbiamo posto al centro del nostro discernimento una rinnovata attenzione alla scelta religiosa compiuta dall’Azione Cattolica di Vittorio Bachelet nel 1969.Come abbiamo indicato nel documento assembleare, riteniamo che essa vada reinterpretata in chiave profetica, capace quindi di:

- intepretare la storia e le vicende umane;

- leggere gli eventi in chiave di dialogo aperto e costante

- vivere profondamente la fede nella storia, cogliendone i segni di speranza.

A noi laici cristiani di Azione Cattolica viene quindi richiesto uno sforzo di conversione e di radicalità evangelica, innestati nella profonda spiritualità che ci contraddistingue ma senza mai allontanarci dal mondo. Mediante la scelta religiosa siamo chiamati a far risuonare nella nostra vita l’obbedienza all’azione dello Spirito Santo che ci manda nelle nostre realtà a testimoniare la fede senza etichette, con la consapevolezza di essere sale e lievito che si perde nel mondo, con l’ordinarietà delle nostre scelte di vita improntate ad essenzialità e solidarietà. Laici cristiani tra la gente per gridare con la vita quotidiana la nostra testimonianza di fede, chiamati ad amare sempre più Dio perché lo possiamo riconoscere nel prossimo.

La scelta religiosa quindi chiama direttamente in causa le nostre scelte nella vita della città. Il rinnovato impegno formativo, affermato come scelta prioritaria per il futuro della nostra associazione, obiettivo della proposta dell’istituzione del Laboratorio Diocesano per la formazione, deve impegnarci saldamente nella costruzione di percorsi educativi sul senso della libertà e responsabilità, sulla disponibilità al sacrificio per amore verso il prossimo, sul senso della gratitudine ed essenzialità puntando all’opzione per i poveri suscitando autentiche vocazioni alla solidarietà.

Come indicato nel documento assembleare diventa fondamentale moltiplicare le iniziative di studio e di confronto sui temi sociali e culturali per una rinnovata attenzione al bene comune ed all’affermazione dei diritti fondamentali della persona: la vita, la pace, i diritti umani, la difesa dell’ambiente ecc.., snodi cruciali attraverso i quali passa la testimonianza del Vangelo.

Anche la scelta di celebrare la festa per i 140 anni dell’Azione Cattolica, l’assemblea elettiva e la presentazione del Manifesto al paese, rappresentano una modalità importante per incarnare la nostra passione civile, nella cura ed attenzione per tutte le questioni legate al territorio alla luce dei fondamenti di giustizia che la fede cristiana ci concede.

Ringrazio la Vergine Maria e tutti i beati dell’Azione Cattolica per tutti i momenti di grazia che ci hanno fatto sperimentare in questi anni ed a loro affido il cammino futuro dell’associazione con l’invocazione affinché possano suscitare vocazioni autentiche al servizio ed alla disponibilità alla responsabilità per il trennio prossimo.

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