lunedì 6 ottobre 2008

LE PAGELLE DEL DERBY

con la collaborazione di Andrea e Salvatore M.

S.S.Sacramento - Rionero:

Sabino “Buffon” voto 7.5: Sembra superman tra i pali, vola da una parte all’altra e quando non arriva lui a salvare la squadra ci pensano i pali, ben sei colpiti dagli avversari. Comunque nonostante la sua fortuna, appare in gran forma. SARACINESCA

Luigi “Zlatan” voto 7.5: Nella prima parte di gara s’ispira allo svedese dell’Inter con grandi giocate, assist per i compagni e gol; nella seconda, sposta il suo raggio d’azione e indietreggia di qualche metro, per contenere la sfuriata della squadra avversaria. GENIALE

Luca “Totti” voto 8: Senza dubbio è lui il miglior in campo; regista di centrocampo, tutte le azioni partono da lui e s’inventa un gol da cineteca. Emula il capitano giallorosso con uno straordinario tiro a volo di destro (lui che è un sinistro puro), su corner battuto da un compagno. CHAPEAU


Cattedrale – Melfi:

Andrea “Chiellini” voto 6.5: Nella prima parte di gara gioca da difensore esterno, poi, nella seconda parte, si sposta al centro della difesa da vero leader e la squadra gira a meraviglia. Le palle alte sono tutte le sue e nei contrasti paga un po’ di sfortuna. Da segnalare anche un suo palo. PROVVIDENZA

Antonio “Sissoko” voto 6.5: Lotta su ogni pallone e incendia la fascia destra. Anche lui, come tutta la squadra, cresce nel finale di gara ed è molto prezioso in fase difensiva con alcune chiusure e in attacco con degli inserimenti. Purtroppo, nel finale, paga le fatiche del suo lavoro. MASTINO

Gianvito “J.Zanetti” voto 6.5: Inizio in sordina, poi cambia posizione e inizia a rendere, cambiando l’inerzia della partita. Pressing e ripartenze veloci sono la sua arma. Corre come un matto, ricordando nei momenti migliori capitan Zanetti. IRRIDUCIBILE

Mauro “Leo Messi” voto 6: Nonostante giochi da anni a calcetto (con la gloriosa maglia della CATTEDRALE), non ha ancora trovato la sua giusta posizione in campo. Generoso nei suoi scatti in fase offensiva e nei ripieghi in quella difensiva. A volte per i suoi scatti d’ira, ricorda il CASSANO giallorosso. GENIO A SPRAZZI

Salvatore G. “Larrivey – Eto’o” voto 6.5: Prima parte di gara da dimenticare, davanti la porta sbaglia l’impossibile (Larrivey). Si riprende successivamente, quando arretra a centrocampo e con alcuni scatti crea scompiglio, mettendo a segno anche una tripletta. Il mezzo voto in più è dovuto ai gol. DISCONTINUO

Salvatore M. “Totti” voto 6.5: La sua visione di gioco non è quella delle serate migliori, ma in ogni modo da il suo contributo, dettando i passaggi per le punte. Come tutti i trequartisti è troppo innamorato della palla. ISPIRATO

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mercoledì 1 ottobre 2008

1° DERBY INTERPARROCCHIALE…MELFI – RIONERO! IL COMMENTO DELLA GARA

Si è svolto lunedì 29 settembre il 1° derby interparrocchiale di calcio a 5, della diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa, tra le parrocchie di Rionero e Melfi. Si sono affrontate nello specifico, la parrocchia S.S. Sacramento di Rionero e la parrocchia Cattedrale di Melfi. Si gioca a Barile al campo dell’Hotel Garden. Ma passiamo alla cronaca diretta:

La serata è ottima per disputare una gara di calcetto, il pubblico è quello delle grandi occasioni, infatti, si contano ZERO spettatori; pensate che all’inizio della serata non siamo riusciti nemmeno a trovare il custode del campo… ritornando agli spettatori, loro hanno preferito annoiarsi a casa davanti alla tv, piuttosto che divertirsi nel vedere una partita a dir poco SPETTACOLARE (cosa vi siete persi!). Ore 21: si parte! Entrambe le squadre hanno problemi di formazione. La Cattedrale ha molte defezioni, tra cui gli “esperti” Gianpiero e Pierluigi, che avevano ben impressionato al camposcuola di Lagonegro, a cui si aggiungono per vari impegni Lorenzo, Donato, Giuseppe e Alberto, ma presenta in ogni modo la formazione titolare: Andrea “Chiellini”, Antonio “Sissoko”, Gianvito “J.Zanetti”, Mauro “Leo Messi”, Salvatore Moriello “Totti” e Salvatore Gala “Larrivey – Eto’o”. La parrocchia S.S.Sacramento schiera: Sabino “Buffon”, Luigi “Zlatan”, Paolo, Luca, Carmine e Francesco, questi ultimi quattro chiamati a rinforzare la parrocchia rionerese per via delle tante assenze. La Cattedrale si affida ai gol del bomber Salvatore “Eto’o”, chiamato in extremis per dar maggior incisività all’attacco a cui viene affiancato, inizialmente, Mauro “Leo Messi”. Tutti gli elementi della squadra si alternano nello stare in porta, mentre chi è in campo sa precisamente cosa fare. Salvatore “Totti” detta i tempi di gioco all’attacco, ma come vedremo predicherà nel deserto; Andrea“ Chiellini”, Antonio ”Sissoko” e Gianvito ”J.Zanetti”, si alternano tra fase difensiva e offensiva. Ben presto, però, la squadra si accorge che Salvatore Gala stasera ricorda da molto molto vicino il “BOMBER” argentino del Cagliari Larrivey, ma non per via della capigliatura, bensì per la quantità dei gol sbagliati davanti la porta, almeno 15 nei primi 30 minuti di gara…!!! Mentre la parrocchia S.S.Sacramento si affida alle mani di Sabino “Buffon”, alle giocate spettacolari di Luigi “Zlatan” e alle geometrie in mezzo al campo del “Totti” rionerese Luca. Infatti, è merito loro se la squadra per i primi 40 minuti domina e si porta addirittura in vantaggio per 7 a 0. Ma la Cattedrale non ci sta a perdere e tira fuori (…….) l’orgoglio. Gli altri 50 minuti di gara forniscono agli ZERO spettatori paganti un gioco spettacolare, tutto di marca melfitana; giocate d’alta scuola, gioco sulle fasce con tagli in verticale, pressing asfissiante e ripartenze degne dell’Inter di Mourinho, portano la squadra a segnare 8 gol (3 Salvatore, 2 Gianvito e Salvatore “Totti”, 1 Mauro) e colpire 6 legni (davvero sfortunati…). Ma purtroppo pur giocando in maniera perfetta in questa parte di gara, la squadra paga gli errori precedenti e la partita termina con il risultato di 13 a 8 a favore della parrocchia S.S.Sacramento.
In ogni modo serata straordinaria all’insegna del divertimento tra amici vecchi e nuovi, con la speranza che questo derby non sia stato l’unico, ma ci possa essere una replica e, perché no, allargare la manifestazione ad altre parrocchie della diocesi. Che ne dici Luigi? Aspetto una tua risposta. Ragazzi ci sentiamo presto, molto presto con la pubblicazione delle pagelle in stile Ziliani. Ciao

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lunedì 29 settembre 2008

1° DERBY INTERPARROCCHIALE...MELFI - RIONERO!

LUNEDI' 29 SETTEMBRE 2008
ORE 21:00
HOTEL GARDEN - BARILE
1° DERBY INTERPARROCCHIALE di calcio a 5
PARROCCHIA S.S. SACRAMENTO RIONERO
vs
PARROCCHIA CATTEDRALE MELFI
non mancate all'appuntamento...
ps: nei prossimi giorni sarà possibile leggere sul blog il commento sulla gara...da non perdere assolutamente!!!

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domenica 14 settembre 2008

Ricordo dei campi...





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L’ESTATE DEI GIOVANI…IN CATTEDRALE

Siamo arrivati a settembre ed è tempo di tirare le somme di questi tre mesi estivi, passati all’insegna del divertimento. Sono state molte le attività svolte da noi giovani dell’Azione Cattolica della parrocchia, a partire da giugno con il grande successo dell’Estate Ragazzi, di cui abbiamo già parlato in un post precedente. Successivamente ci sono stati i due bellissimi campiscuola di luglio e inizio agosto; il primo, quello ACR, svoltosi a Vitulazio e il secondo, quello dei giovanissimi, a Lagonegro. Ah, dimenticavo, un ringraziamento in particolare a chi ha avuto cura dell’organizzazione di questi campiscuola, visto che in entrambi non è mancata l’allegria, il divertimento sfrenato e soprattutto la formazione personale. In ogni modo speriamo di farvi leggere, al più presto, qualcosa di queste due magnifiche esperienze.
Dopo l’ottima riuscita dello scorso anno, anche quest’estate sono stati organizzati nel periodo di agosto, in concomitanza con la festa della Madonna dell’Assunta, dei tornei di beach volley. Il torneo, che prevedeva due categorie COPPIE o SPECIAL (dove si giocava in quattro), è stato svolto in due fasi. La prima fase con girone unico all’italiana faceva qualificare le prime quattro in classifica di entrambe le categorie alla seconda fase, quella a scontri diretti con semifinali e finali. Discreta è stata la partecipazione delle squadre, formate per la maggior parte dai giovani della parrocchia, con l’aggiunta di altri giovani che già lo scorso anno avevano partecipato alla manifestazione. Per la cronaca, la categoria a COPPIE ha visto trionfare la squadra di Alessandro e Andrea, che in semifinale aveva sconfitto la squadra di Aurora – Antonella e che in finale ha avuto la meglio, dopo una partita combattutissima (3 a 2 il finale), contro la squadra di Fabio – Gennaro, che a loro volta avevano vinto la loro semifinale contro Vincenzo – Francesco. Nella finale 3°/4° posto, successo per la coppia Vincenzo – Francesco sulla coppia Aurora – Antonella, che chiudono così al 4° posto (ma prima coppia femminile!). Nella categoria SPECIAL, successo finale per la squadra di Alessandro, Andrea, Fabio, Gennaro e Vincenzo che dopo aver battuto in semifinale la squadra di Alberto, Antonio, Mauro, Salvatore G. e Salvatore M., ha superato in finale, anche qui dopo una partita bellissima, la squadra di Francesco, Giuseppe M., Maurizio e Saverio per 3 a 2, che nella loro semifinale avevano sconfitto la squadra di Daniele C., Pierluigi, Paolo L. e Paolo N. Nella finale 3°/4° posto, vittoria per Daniele C., Pierluigi, Paolo L. e Paolo N., che superano Alberto, Antonio, Mauro, Salvatore G. e Salvatore M., questi ultimi campioni nel torneo dello scorso anno.

Ma oltre a questo, sempre nel mese di agosto, i gruppi dei giovani e giovanissimi di AC in collaborazione con la parrocchia Cattedrale hanno organizzato il 12 agosto una piccola “Notte Bianca”. Nel corso della serata è stato possibile visitare stand, mostre di quadri e foto e per i più piccoli (ma non solo!...) giocare con gonfiabili messi a disposizione dalla pizzeria Green Park di Rapolla; giochi che hanno entusiasmato i moltissimi bambini presenti con le famiglie per quell’occasione. Ma oltre a questo, ha riscosso grande successo il recital “SOLIDARIETA’…E’ UNA PAROLA!”, preparato e rappresentato dal gruppo giovani di AC, che trattava come tema principale la solidarietà nei confronti di chi soffre, di chi è emarginato (immigrati, uomini di colore, ecc…) e di chi fa differenti scelte di vita (droga). Visto l’ottimo consenso ricevuto dal pubblico, i ragazzi hanno promesso di ripetersi con un altro recital nel periodo delle feste natalizie.
Beh, come avete visto è stata un’estate intensa quella appena trascorsa, ma non è finita qui, perché nel periodo autunno – inverno sono in programma numerose altre attività come: tornei di ping pong, calcio balilla, dama, scacchi ecc…, l’apertura dell’oratorio nella nostra parrocchia (FINALMENTE…!), recital per i ragazzi dell’acr e forse un campo invernale. Ma ci auguriamo anche di aprire una redazione per il nostro blog e per la realizzazione di un giornalino parrocchiale di AC, dove tutti i tesserati e gli amici dell’associazione possano scrivere. Vi salutiamo e invitiamo tutti a lasciare commenti al post, con idee per il futuro e impressioni sulle attività svolte dai noi giovani. Ciao a tutti!!!

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sabato 2 agosto 2008

Racconti dopo Sydney 2008 - parte III

di Luigi Sasso

L'ultima delle catechesi è stata tenuta da Mons. Domenico D'Ambrosio, Vescovo della diocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo, il giorno 18 luglio. Probabilmente in ragione del fatto che si trattava del primo "catechista" non conosciuto da noi lucani, questa testimonianza è stata vissuta con grande intensità dal nostro gruppo. Mons. D'ambrosio ci ha raccontato della sua esperienza personale, sia come uomo di chiesa che come direttore di ospedale (sua Eccellenza è presidente della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo), di fronte alla terribile malattia di una ragazza quattordicenne. Questa giovanissima - che, tra l'altro, era molto impegnata nell'Azione Cattolica - ha avuto una capacità di reagire alla sua malattia con una forza che nemmeno il Vescovo riusciva a spiegarsi. Dal canto suo, la giovane ammalata testimoniò nel suo diario (che è stato pubblicato proprio dall'Azione Cattolica della Diocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo) che le radici di questa forza risiedevano nella preghiera, nel rapporto personale e costante con Gesù e, soprattutto, nell'Eucarestia. La cosa che mi ha veramente impressionato in questa storia è il modo controcorrente con cui questa ragazza ha vissuto la sua malattia: nel momento della sofferenza per la malattia, con ogni probabilità ognuno di noi avrebbe pregato perché gli fossero attenuate le sofferenze. Lei, invece, pregava per gli altri che soffrivano come lei (forse meno di lei) e per la sua famiglia, affinché sapesse accettare il dolore che la straziava.
Dopo questa catechesi, che ci ha lasciati veramente colpiti e commossi, è arrivato il giorno della veglia con il Papa all'ippodromo di Randwick, 19 luglio. A differenza di Colonia, raggiungere il luogo della veglia è stato
abbastanza agevole: ai volontari, che erano tantissimi e tutti informati sul percorso che avremmo dovuto seguire, deve necessariamente andare un plauso per il lavoro eccezionale di aver gestito la grande fiumana di gente che si riversava nelle strade del centro della città.
Il discorso del Santo Padre durante la veglia non è facilmente sintetizzabile: il mio invito è a leggerlo con attenzione, magari più volte, e coglierne la grande profondità della riflessione e, allo stesso tempo, la capacità di smussare gli spigoli dei concetti teologici più difficili (questo è il link: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2008/july/documents/hf_ben-xvi_spe_20080719_vigil_it.html).
A veglia conclusa... ...in molti si sono recati in alcune tende, sparse su tutta l'area dell'ippodromo, in cui era possibile sostare per l'adorazione eucaristica. Ma, al termine di questi intensi e fecondi momenti, è iniziata la vera battaglia: quella con il freddo! Durante la notte la temperatura è scesa fino a 0°; per fortuna, eravamo sufficientemente attrezzati per sopportare il clima rigido e così non abbiamo patito troppo, o meglio, nessuno di noi è stato ricoverato per assideramento!
La mattina successiva, alle 10.30, è iniziata la messa con Papa Benedetto XVI. La celebrazione, nonostante la stanchezza per le poche ore di sonno, è stata molto partecipata. I momenti più belli probabilmente sono stati quelli in cui gli aborigeni australiani hanno partcipato alla celebrazione, segno che, con il passare del tempo, le ultime tracce della discriminazione che li ha riguardati sono ormai parte del passato. Grande attesa vi era per l'annuncio della città che avrebbe ospitato la GMG del 2011: quando Papa Benedetto ha pronunciato il nome della città di Madrid, la grande comitiva spagnola ha iniziato una festa scatenata che è durata per tutto il tragitto del ritorno, nonché per tutti i giorni successivi nei più disparati angoli della città.
Come per l'arrivo, così anche la partenza dall'ippodromo è stata ben gestita e quasi indolore per noi visto che in poco più di due ore abbiamo attraversato la città, siamo giunti a casa e abbiamo anche avuto il tempo per lavarci e per uscire a mangiare qualcosa.
In conclusione di tutto, cari amici, posso dire che, nonostante le fatiche e i costi (per questi ultimi non saremo mai abbastanza grati al nostro Vescovo e, soprattutto, a Don Sandro) l'esperienza di Sydney è stata indescrivibilmente bella: anzi, con ogni probabilità è stato il sacrificio in più che abbiamo dovuto affrontare a renderla ancora più intensa e significativa.
Non mi piace sprecare gli aggettivi o descrivere episodi con delle esagerazioni e non lo farò in questa circostanza, ma posso dire questo: il Papa ha ricordato come le GMG siano diventati degli appuntamenti fondamentali per la Chiesa del nuovo millennio. Allora è compito di tutti noi che viviamo nella Chiesa di Cristo provare a vivere quotidianamente la gioia e lo spirito fraternità di queste giornate come elementi qualificanti della nostra fede e della nostra spiritualità.
Vi saluto con un abbraccio e con una preghiera.

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venerdì 1 agosto 2008

Racconti dopo Sydney 2008 - parte II

di Luigi Sasso

Ciao a tutti!
Come ho già avuto modo di dirvi, i giorni trascorsi a Sydney sono stati ricchi di eventi, di episodi e di insegnamenti. Il giorno 17 luglio il Vescovo di Acerenza, Mons. Giovanni Ricchiuti, ha tenuto una coinvolgente catechesi sulla forza dello Spirito nella Chiesa di oggi, con dei richiami molto toccanti sulla necessità di essere partecipi, nel bene e nel male, del destino della Chiesa stessa. Queste parole risuonavano profetiche nella chiesa parrocchiale di St. James in Glebe, dove si sono svolte tutte le nostre attività di formazione: infatti, la Chiesa australiana vive anni di difficoltà, la gente partecipa a stento alla vita ecclesiale e, soprattutto, anche i sacerdoti spesso si scoraggiano di fronte all'assenza del popolo di Dio, attratto sempre più dalla ricchezza e dal desiderio di divertimento. Essere partecipi del destino della Chiesa, allora, vuol dire vivere lo sforzo dell'evangelizzazione anche e soprattutto in quei posti dove la presenza di Dio si percepisce solo nella forma, ma non nella sostanza.
Questa bellissima lezione di vita ecclesiale, unita al tono gioioso di Mons. Ricchiuti, ha avuto una grande presa su tutto l'auditorio, composto non solo dal gruppo dei lucani, ma anche da pellegrini di altre regioni italiane e da italo-australiani residenti a Brisbane.
Esperienza molto particolare è stata poi quella della visita alla più importante cattedrale cattolica di Sydney, ovvero quella di St. Mary. La vera emozionante particolarità è stata quella di trovarci le spoglie mortali del nostro beato Pier Giorgio Frassati che Papa Benedetto considera un modello per la gioventù pellegrina delle Gmg. Con il motto del beato Pier Giorgio - "verso l'alto" - vi saluto e vi abbraccio.

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lunedì 28 luglio 2008

Racconti dopo Sydney 2008

di Luigi Sasso
Ciao a tutti ragazzi,
innanzitutto volevo scusarmi con voi per non essere riuscito a pubblicare regolarmente le pagine del diario da Sydney così come avevo inizialmente preannunciato. Naturalmente, vorrei precisare che non si è trattato di una dimenticanza o di mancanza di tempo, ma, al contrario, di mancanza di mezzi tecnici. Nel posto in cui eravamo alloggiati, una scuola cattolica del centro di Sydney, i computer erano tutti dotati di sistemi di sicurezza talmente potenti che non mi hanno consentito nemmeno di utilizzare la posta elettronica. Ma tutto questo davvero non importa: l'importante è rispettare la promessa e continuare a raccontarvi le vicende della Gmg australiana.
Il 15 luglio hanno avuto inizio le celebrazioni della Giornata con la messa di apertura del Cardinale e Vescovo di Sydney George Pell, in cui vi è stato un importante intervento del primo ministro australiano, Kevin Rudd, che ha parlato alla grande folla dicendo che "troppo spesso, quando i giovani viaggiano insieme numerosi, è per fare una guerra. Ma voi siete venuti qui come pellegrini di pace" ed ha invitato i giovani a porre la loro attenzione sul rischio di deriva relativista e antiumana della civiltà occidentale. Il 16 la giornata ha avuto due momenti fondamentali: il primo è stato quello della catechesi con il nostro Vescovo, Padre Gianfranco Todisco, incentrata sul tema dello Spirito Santo e della riconoscibilità dello Spirito nella nostra vita. Nel pomeriggio, poi, c'è stato il primo incontro con il Papa, con i pellegrini assiepati in sua attesa lungo tutta la baia di Sydney, creando uno spettacolo davvero suggestivo. Le prime parole del Santo Padre sono state di grande calore nei confronti di coloro che lungamente l'avevano atteso e che avevano dovuto sostenere un viaggio sicuramente lungo e dispendioso. Ma la parte più importante delle sue considerazioni doveva ancora venire: l'aveva riservata per la veglia di Randwick. Questa, però, ve la racconto in un altro momento... Per ora vi saluto e vi abbraccio con affetto.

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venerdì 18 luglio 2008

lunedì 14 luglio 2008

Diario da Sydney

di Luigi Sasso

Cari amici,
dopo circa venti ore di volo abbiamo finalmente raggiunto la meravigliosa città di Sydney! Il viaggio così lungo è stato l'occasione per ricercare una sintonia ed uno spirito di comunione tra noi "pellegrini diocesani"... e effettivamente ciò sembra essere avvenuto.
Per questi primi due giorni non vi sono stati impegni di catechesi o momenti di accentuata spiritualità. Tuttavia, un bellissimo momento lo abbiamo vissuto ieri, quando abbiamo celebrato la santa messa presso la cappella di una comunità residenziale per anziani: le persone presenti alla funzione sono state particolarmente colpite dalla toccante omelia di Padre Calogero, tutta incentrata sulla necessità di un'apertura della nostra vita alla volontà di Dio.
Passando ad argomenti più leggeri, considerato che i momenti di catechesi cominceranno dal 16 luglio, mi piace aggiungere qualche nota di colore. Come per ogni Gmg, le difficoltà di carattere logistico non hanno tardato a farsi attendere: e così per i primi due giorni, in assenza della possibilità di soggiornare in famiglia, abbiamo dovuto pernottare nel "club Marconi", prevalentemente un ritrovo di immigrati italiani, ma anche della nuova gioventù dei sobborghi della grande città australiana.
Anche se dal punto di vista dell'esperienza di fede questi due giorni hanno significato poco, dal punto di vista culturale l'incontro con i "veri cittadini italiani" (così amano farsi chiamare qui gli immigrati) ha sicuramente avuto un grande impatto su tutti noi. Qui nessuno ha dimenticato la propria terra, le tradizioni o il dialetto; tutti ci hanno parlato con grande affetto dell'Australia, terra che li ha accolti e che ha dato loro lavoro e speranze, ma il cuore di ciascuno di loro batte ancora forte per l'Italia.
Da un altro punto di vista, l'impatto con i cittadini di questa metropoli è stato diverso da quello che - personalmente - mi aspettavo. I cittadini australiani vengono generalmente descritti come burberi e poco sensibili: in questi primi due giorni invece ho potuto constatare l'esatto contrario ed, in alcuni casi, una generosità del tutto inusitata anche per noi europei! Non è affatto infrequente osservare un sydney-sider vedere un pellegrino in difficoltà ed offrirgli spontaneamente aiuto.
Concludo con un pensiero per voi da parte di Incoronata, altra "pellegrina diocesana": <<Carissimi, l'esperienza in Australia si sta già rivelando fortemente educativa. Le difficolta' pratiche che stiamo vivendo (chi ha partecipato alle Gmg di Roma e Colonia può immaginare!) ci stanno fortificando e spinto a ripensare a quella parola "sacrificio" che caratterizza la storia dell'Ac. Vi saluto con affetto, fiera di rappresentare per voi la nostra associazione qui a Sydney!>>

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L'inno della GMG 2008


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Il messaggio di Benedetto XVI ai giovani della GMG


"In Australia per scoprire nelle parole di Gesù la risposta alle grandi domande della vita e per non perdere la speranza"

Un invito a raggiungerlo in Australia “terra meridionale dello Spirito Santo”: lo rivolge ai giovani di tutto il mondo Benedetto XVI dalle pagine di un Messaggio che da oggi circola tra le folle di ragazzi già a Sydney, che accoglierà quelli in arrivo e che occhieggia anche dai quotidiani locali, sempre più coinvolti dagli inizii della Giornata mondiale della Gioventù, che dalle 15, ora di Sydney, le 7 in Italia, ha sul suolo australiano il suo protagonista più atteso: il Papa. Dopo le parole pronunciate ieri poco dopo l’inizio del lungo viaggio aereo verso i luoghi della GMG, il pensiero di Benedetto XVI è ora affidato a questo Messaggio che fa da “prologo”, quasi, al momento in cui il Pontefice, giovedì prossimo, si lascerà abbracciare dalle decine di migliaia di ragazzi e ragazze di tutti i continenti e potrà parlare direttamente con loro: "Il mondo attuale spesso confonde i giovani...

...la confusione li rende incerti su cosa fare, l’incertezza finisce con il generare la sfiducia. Ma Gesù ha le risposte che i giovani cercano: per se stessi, per l’ambiente che li circonda ed ha bisogno di protezione, per quelle popolazioni che, oppresse da varie forme di miseria, sono lì con la loro povertà a scuotere la coscienza del mondo in cerca di aiuto e di progresso. Benedetto XVI presenta con queste rapide “pennellate” il senso e gli obiettivi della Giornata mondiale della gioventù. In un messaggio indirizzato al popolo australiano e ai giovani che partecipano al grande raduno di Sydney, il Papa torna su un concetto a lui caro: i giovani missionari dei giovani. “E’ mia ferma convinzione - scrive - che i giovani sono chiamati ad essere strumenti di questo rinnovamento, comunicando ai loro coetanei la gioia che hanno sperimentato nel conoscere e nel seguire Cristo, e condividendo con gli altri l’amore che lo Spirito riversa nei loro cuori, in modo che anch’essi siano colmi di speranza e di gratitudine per tutto il bene che hanno ricevuto da Dio, nostro Padre celeste”.

Una speranza che oggi, constata Benedetto XVI, purtroppo molti giovani non hanno, anche perché contraddittori sono i segnali che arrivano sulle grandi questioni che li interpellano. “Rimangono perplessi - nota il Papa - di fronte alle domande che si presentano loro in modo sempre più incalzante in un mondo che li confonde, e sono spesso incerti verso dove rivolgersi per trovare risposte. Vedono la povertà e l’ingiustizia e desiderano trovare soluzioni. Sono sfidati dagli argomenti di coloro che negano l’esistenza di Dio e si domandano come rispondervi. Vedono i grandi danni recati all’ambiente naturale dall’avidità umana e lottano per trovare modi per vivere in maggiore armonia con la natura e con gli altri”. E le risposte a tutto questo? Benedetto XVI è chiaro: lo Spirito, afferma, “ci orienta a Cristo”, in Lui “troviamo le mete per le quali vale veramente la pena di vivere” e “la forza per continuare il cammino con cui far nascere un mondo migliore”.

Il Pontefice, che in precedenza aveva ringraziato tutti i livelli, civili ed ecclesiali, che si sono adoperati per l’organizzazione e la buona riuscita della GMG, spende parole di affetto specialmente per chi, dice, ha sostenuto “grandi sacrifici” per raggiungere l’Australia. “Prego - è il suo augurio - che vengano largamente ricompensati”. E un’altra preghiera conclude il suo Messaggio: che “i cuori dei giovani che si riuniscono a Sydney per la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù trovino veramente riposo nel Signore e - soggiunge - possano essere colmati di gioia e di fervore per diffondere la Buona Novella fra i loro amici, le loro famiglie e tutti coloro che incontrano”. Il mio cuore, conclude il Papa, “vi raggiunge tutti, compresi coloro che sono malati o in difficoltà di qualsiasi genere. A nome di tutti i giovani, vi ringrazio di nuovo per il vostro sostegno alla mia missione e vi chiedo di continuare a pregare soprattutto per loro”.

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sabato 12 luglio 2008

GMG 2008: ormai è count down

PapaBoys - Davanti alla Cattedrale di Sydney, c'è un mega ingresso che raffigura da un lato l'immagine del Papa e dall'altro quella dei giovani australiani. Sopra c'è la scritta World Youth Day -8 giorni. E' il countdown della città che aspetta la Giornata Mondiale della Gioventù che aprirà i battenti il 15 luglio, con una grande messa presieduta dall'arcivescovo George Pell di Sydney. La Cattedrale è St Mary, si trova nel cuore di Sydney, accanto all'Hide Park, una immensa spianata verde con giardini. Dalla chiesa passano decine e decine di turisti, pellegrini e giovani che cominciano l'avventura australiana in attesa dell'arrivo del Papa e dell'inizio ufficiale della Gmg. E proprio la cattedrale sarà la sede dove Benedetto XVI alloggerà nei giorni di permanenza a Sydney. Infatti, gli operai e i volontari sono in pieno lavoro per garantire la massima ospitalità al pontefice: pulizia, sistemazione di fiori e piante, ultimi ritocchi. Il Papa arriverà a Sydney il 17 luglio, dove rimarrà fino al 21.

Le spoglie di Pier Giorgio Frassati, beato torinese il cui corpo è stato trasportato a Sydney in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che aprirà i battenti il 15 luglio, sono arrivate oggi nella Cattedrale della città, St. Mary's Cathedral. Giunto da Torino il 2 luglio, il corpo - chiuso in una semplice bara di legno con il suo motto 'Verso l'alto' - è rimasto per qualche giorno a St. Benedict Church. "Sono passati migliaia di fedeli - racconta Annabel, volontaria australiana - molti piangono, pregano, restano per ore a venerare questo beato italiano". Il parroco della chiesa di St. Benedict, lungo Broadway Sreet, padre John, è emozionato. "E' stata una grande benedizione per questa parrocchia, per Sydney e per l'Australia intera - dice - ed è molto impressionante vedere la forte venerazione di tanta gente. In questi giorni abbiamo parlato di questo beato italiano e solamente in pochi, qui a Sydney, conoscevano Frassati. Ora sta diventando 'famoso'".

Questa mattina il corpo del beato morto all'età di 24 anni di poliomelite, è stato trasferito nella Cattedrale di Sydney, dove verrà ospitato il Papa e dove sabato mattina il Pontefice benedirà il nuovo altare. "Crediamo che in quell'occasione potrà venerare anche la salma di Pier Giorgio Frassati - confessa il parroco della cattedrale, padre Michael de Stoop - mi meraviglerei se non lo facesse". La sera del 14 luglio, vigilia dell'apertura del mega-raduno che ospiterà a Sydney 300mila pellegrini, duemila universitari canadesi si riuniranno attorno a Pier Giorgio per una veglia animata da padre Thomas Rosica, responsabile della Gmg di Toronto del 2002 e tra i 'fan' del beato torinese. Le spoglie di Frassati torneranno in Italia il 27 luglio.

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venerdì 11 luglio 2008

Da cristiani nella società

L'ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro ha promosso un cammino culturale con una serie di incontri, dibattiti, discussioni dal tema "Da cristiani nella società", un cammino culturale su come essere cristiani oggi, su come tornare a parlare di impegno sociale e politico.

Il quarto incontro dal tema "I tratti generali della formazione morale nella catechesi, evangelizzazione e formazione, proposte di formazione sociale, culturale e politica" è stato presieduto da don Rocco D'Ambrosio, docente di filosofia politica presso la Facoltà Teologica Pugliese e la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Il punto di partenza del dibattito è stata la lettura di un frammento della Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II; in particolare don Rocco si è soffermato sul mancato interesse che la nostra Chiesa europea ha nei confronti dei problemi sociali del cristiano, interesse sentito maggiormente nei paesi in via di sviluppo.

La difficoltà del cristiano è proprio quella di portare un contributo nel mondo in cui vive, contributo concreto nel sociale, mentre è più semplice che si interessi, senta il dovere della partecipazione ai riti religiosi, ma non all'incarnazione di quei principi che ogni cristiano dovrebbe sentire. In particolare, l'atteggiamento della Chiesa nei confronti del mondo si pone in due modi: la fuga del mondo e l'attivismo sociale. Nel primo caso infatti l'interesse della Chiesa sembra più propenso ad un approccio solo spirituale, come se i suoi membri si dimenticano delle cose reali, del mondo esterno, producendo un modello di Chiesa a tratti incoerente. Per quanto riguarda l'altro versante la Chiesa diventa spesso una sorta di agenzia, atta a promuovere di tutto e di più, tralasciando la spiritualità; l'ideale sarebbe che la Chiesa riuscisse a stare al centro di questi due estremi proponendo il Vangelo a tutti in una prospettiva di evangelizzazione e promozione umana. Al fine di realizzare ciò il Magistero sociale della Chiesa ha sviluppato un metodo che deriva dalla pedagogia francese, metodo utilizzato dall'AC (Azione Cattolica) e dalla GIOC (Gioventù Operaia Cristiana), che prevede tre principi, tre verbi fondamentali: Vedere - Giudicare - Agire. Si parte da un'osservazione attenta della realtà complessa che ci circonda, con l'intento di superare il pregiudizio anticulturale con l'ausilio delle scienze umane (Vedere); si passa poi a un giudizio che non deve essere mai di condanna, ma di salvezza, una fede che diventi cultura (Giudicare); e si arriva ai segni concreti che un cristiano deve creare con uno stile profetico sia come gruppo, ma principalmente come singolo (Agire).
A conclusione dell'incontro sono stati affrontati ed elencati alcuni problemi attuali:
1. Chiesa di minoranza in un mondo pluralista e secolarizzato;
2. Lo stile ecclesiale e il rapporto con il mondo: - proporre non imporre - Dio è più presente nell'invocazione che nella dimostrazione (Italo Mancini);
3. Promozione umana, carità... marginalizzate?;
4. Chiesa e Stato: il problema della laicità;
5. La religiosità popolare e il suo impatto: - una fede senza rito e un rito senza fede (Franco Garelli);
6. I linguaggi della fede;
7. Le esperienze ecclesiali significative.

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giovedì 10 luglio 2008

Verso Sydney

di Luigi Sasso, il nostro inviato a Sidney

Ciao a tutti ragazzi!
Come alcuni di voi sapranno, dal 15 al 20 luglio si terrà a Sydney la Giornata Mondiale della Gioventù che avrà come tema «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8). La Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa parteciperà con sei pellegrini: Sua Eccellenza Mons. Padre Gianfranco Todisco, Luigi Sasso (che scrive), Incoronata Di Lorenzo, Marianna Paolillo, Don Sandro Cerone e Padre Calogero Fiore. L'esperienza che ci stiamo accingendo a vivere - inutile sottolinearlo - è veramente unica per una lunga serie di motivi, primo fra tutti, la grande distanza culturale, geografica e meteorologica (laggiù è inverno!!) che dovremo affrontare. Ma questa distanza non ci spaventa affatto (forse un pochino il viaggio in aereo così lungo...), anzi ci proietta in modo più autentico e convinto nella dimensione del "pellegrinaggio".
Sempre di più oggi, i media confondono il concetto di pellegrinaggio con quello di turismo, magari etichettandolo come "religioso". Bene, per provare a risolvere questa confusione di idee vi riporto la definizione di pellegrinaggio data da Wikipedia: "Un andare finalizzato, un tempo che l'individuo stralcia dalla continuità del tessuto ordinario della propria vita (luoghi, rapporti, produzione di reddito), per connettersi al sacro".
Vivere la GMG in questa prospettiva sarà, allora, il nostro obiettivo; comunicarvi le impressioni e le vicende salienti di questo grande evento sarà un impegno che cercheremo di mantenere quotidianamente, compatibilmente con i mezzi tecnici (cioè possibilità di conetterci ad internet) che avremo a nostra disposizione.

Fate una preghierina per noi... A presto!

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lunedì 7 luglio 2008

ESTATE RAGAZZI 2008…”la voce a chi l’ha organizzata…” seconda parte

Essendo stata/o una/o delle coordinatrici e/o responsabili, dai un giudizio e un voto finale alla manifestazione.
SARA: un voto all'estate ragazzi...un bell'8... anche per l'impegno.
GILDA: Sicuramente un giudizio positivo…voto 9!

Dai un voto a te stessa/o.
SARA: Ma 10 naturalmente!!! No no vabè…dai facciamo i realisti …9!
GILDA: Come voto direi un 8.5!

Hai lavorato bene con questo gruppo di animatori/animatrici?
SARA: Si si...bene…realizzare un’estate ragazzi di 10 giorni in poco più di una settimana non è cosa facilissima, ma se ci siamo riusciti (ricevendo anche un bel po’ di complimenti) vuol dire che la squadra è stata “compatta”…soprattutto tra noi responsabili.
GILDA: Si, ho lavorato bene con tutti, anche con gli aiuto-animatori.


Un nome secco. Qual è l’animatore o animatrice che ti ha sorpreso/a di più? E perché?
SARA: Mmmaa… proprio sorpreso sorpreso direi nessuno… però in generale gli “aiutanti” mi sono piaciuti, sono stati in gamba, forse per la novità visto che era la loro prima esperienza (a parte Alessandro Zampino…che rompi beep!!)
GILDA: Doriana, perché ha dimostrato interesse, impegno correttezza e puntualità.

Svelaci un segreto dell’Estate Ragazzi. Qualcosa che è successo e che non si può dire, tranne che per la nostra intervista, ovviamente.
SARA: Hai ragione..un segreto c’è….Siamo tutti dei robot assatanati, ipnotizziamo i bambini ed invece della fratellanza insegniamo ad usare armi e costruire bombe atomiche!!
No vabè…boh non saprei. Però se mi viene in mente qualcosa ti aggiorno. Lo prometto solennemente sulle bombe che fabbrichiamo!!! ;)
GILDA: E’ un segreto che riguarda me stessa. Durante l’Estate Ragazzi, ho avuto un momento di nervosismo e mi sono sfogata piangendo. La causa di questo è stato un innocentissimo gioco con l’acqua e la successiva sgridata di Erminia.

C’è un episodio divertente da raccontare?
SARA: Eeee….non basterebbe un blog intero per tutte le cose che sono successe! Però ti dico quella che mi è piaciuta di più: un pomeriggio stavamo cominciando il classico gioco del bicchiere bucato, dove i bimbi devono farsi passare sulla testa un bicchiere pieno d’acqua, fino a farlo arrivare alla bottiglia a fine fila, per poi riempire quest’ultima aspettando che l’acqua cada nella stessa, attraverso il piccolo buco. Appena cominciato il gioco, Elisena corre da Gilda e le dice: “ Gilda Gilda aspetta, ci devi cambiare il bicchiere perché il nostro è bucato!!!!” e qui parte la prima risata. Gilda rispiega velocemente il gioco ad Elisena e sembra che tutto ricominci normalmente…dopo un po’ arriva Carmen, ridendo, da Gilda e le dice: “ Madò Gì(Gilda) lo sai che voleva fare Elisena?!! Aspettare che l’acqua scendesse nella bottiglia attraverso il buco del bicchiere!! “…vi lascio immaginare la scena successiva…
GILDA: Ripensandoci non mi viene in mente un vero e proprio episodio divertente, ma tanti piacevoli avvenimenti che ci facevano ridere tantissimo. Animatori che si divertono più dei bambini e che cercano d’imbrogliare durante i giochi…

Ringraziamenti?
SARA: Si si per forza..quelli non possono mai mancare…xò per non essere banale comincio col ringraziare tutti quelli che hanno sempre qualcosa da criticarci e da commentare, quelli che nonostante tutti i nostri sacrifici ci considerano “mentalmente chiusi”, “privi d’iniziative” e “incapaci di innovarci”; quelli che non considerano mai la nostra passione per l’iniziativa ma soltanto i difetti e le imperfezioni; che rimpiangono i vecchi animatori, forse perché più bravi e interessanti di noi….li ringrazio perché è grazie a loro che, almeno personalmente ma credo sia una cosa collettiva, si trova la grinta giusta per poter continuare, quasi come per dare a questi uno schiaffo morale. Anche se alla fine la morale conta poco e niente perchè lo si fa solo per i bambini. Scusa la modestia, ma sappiamo essere molto più maturi di chi invece ne dovrebbe avere da vendere e dovrebbe, da pastore, guidare noi ragazzi verso un miglioramento, aiutando concretamente e non soltanto parlando e criticando il lavoro e gli scopi preposti. Spero di essere stata abbastanza chiara…
E poi, meno male, c’è qualcuno che merita appieno i ringraziamenti, tra questi in primis v’è la signora Ilaria, che a modo suo ci ha sempre supportato anche essendo una persona estranea all’organizzazione (Grazie ancora per il regalo! Ci voleva proprio quella torta!!).

GILDA: Sì. Ringrazio tutti i genitori, in particolare la signora Ilaria; ma soprattutto i bambini che con i loro capricci e tanta voglia di giocare ci permettono, ogni anno, di vivere questa magica esperienza.

Delusioni o rimpianti per qualcosa che non è stato fatto o che poteva esser fatto meglio?
SARA: Penso di aver già detto tutto quello che pensavo nella risposta alla domanda precedente per quanto riguarda delusioni e aspettative non realizzate. Però vorrei dare un consiglio, anche se potrà sembrare fuori luogo: penso che ci sia troppa omertà, molte volte poca lealtà nei confronti di noi ragazzi che comunque diamo tanto e un “pararsi a vicenda”(scusate l’espressione poco consona) sempre a scopo di guadagni e vantaggi personali…forse mi sbaglierò, spero di si, però per il momento la mia idea generale è questa.
GILDA: Avremmo potuto, come facciamo ogni anno, fotocopiare un programma delle giornate per tutti gli animatori, ma quest'anno a causa del tempo e dell’impossibilità di farlo in Cattedrale, non l’abbiamo fatto.

Dopo quest’esperienza ti senti motivata/o? Hai delle aspirazioni per il futuro?
SARA: A beh come minimo diventare presidente dell’Azione Cattolica!!! A parte questo…vorrei tanto avere il potere di cambiare un bel po’ di cose che assolutamente (secondo me) non vanno come dovrebbero…potrò solo aspettare di diventare maggiorenne e sperare di riuscire ad entrare nel consiglio parrocchiale...anche solo per essere una voce tra le tante voci, ma almeno proverò a farmi sentire da chi purtroppo finge d’essere sordo e non solo…che fa un po’ come le omonime scimmiette: non vede non sente e non parla!!!
GILDA: Quest’anno abbiamo preparato l’Estate Ragazzi in 10 giorni e tutto ciò è stato molto stressante, ma n’è valsa la pena, in quanto il risultato è stato molto soddisfacente quindi, nei prossimi anni, lo rifarò sicuramente.

In questa breve intervista, perché vi assicuro che le cose da raccontare erano ancora tantissime, alcuni giovanissimi d’AC hanno riassunto i 10 giorni dell’estate ragazzi, raccontando la loro esperienza e quella di 70 bambini, tra giochi e responsabilità, tra amici e difficoltà e … soprattutto TANTA ALLEGRIA! Eh si, perché quella “LORO” non la fanno mancare…MAI!!!
A questo punto un voto personale all’Estate Ragazzi vorrei darlo anche io, visto che nelle rare occasioni in cui mi sono trovato, mi sono divertito tantissimo a guardare dei ragazzini entusiasti di giocare e crescere divertendosi e soprattutto notare l’impegno, la serietà e il CUORE che TUTTI i responsabili, animatori e aiuto-animatori, mettevano nel realizzare le cose per avere un’ottima riuscita…

COMPLIMENTI A TUTTI PER QUELLO CHE FATE E CHE REALIZZERETE IN FUTURO… VOTO 10!

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ESTATE RAGAZZI 2008…”la voce a chi l’ha organizzata…” prima parte

Anche quest’anno purtroppo siamo giunti alla fine dell’Estate Ragazzi. 10 giorni in compagnia di 70 ragazzini che tra balli, bans e tanti giochi si son divertiti e hanno fatto divertire responsabili e animatori. Vediamo quali sono le impressioni di alcuni responsabili sull’andamento dell’Estate Ragazzi 2008…

Essendo stata/o una/o delle coordinatrici e/o responsabili, dai un giudizio e un voto finale alla manifestazione.
GIUSEPPE: Estate Ragazzi quasi perfetta, darei un bel 9!
MARIANNA: Giudizio sicuramente molto positivo…voto 9!
NOEMI: Penso sia andata abbastanza bene per essere stato il nostro primo anno da coordinatrici. Poi, anche se molti hanno avuto da ridire sul loro comportamento, perfino gli aiutanti si sono comportati molto bene per l’età che hanno. Insomma sono rimasta soddisfatta di tutto perché in fin dei conti i bambini si sono divertiti e non abbiamo avuto quasi nessun reclamo da loro e dai genitori, se non per qualcuno che si è lamentato del prezzo, ma questo non è dipeso da noi. Voto 9!

Dai un voto a te stessa/o.
GIUSEPPE: Non voglio dare voti, me li daranno i ragazzi in futuro!
MARIANNA: 8 (dai sono stata brava)!
NOEMI: Non vorrei esagerare, ma credo di essermi impegnata davvero tantissimo perciò credo che mi darò un 8… poi comunque non sta a me giudicare!

Hai lavorato bene con questo gruppo di animatori/animatrici?
GIUSEPPE: Certamente!!! Sono i migliori…“TUTTI”
MARIANNA: Sì
NOEMI: Abbastanza bene, anche se il vero gruppo è uscito fuori solo durante i 10 giorni d’estate ragazzi e non durante la preparazione dello stesso.


Un nome secco. Qual è l’animatore o animatrice che ti ha sorpreso/a di più? E perché?
GIUSEPPE: Francesca ...... Perchè sa trattare i ragazzi in modo sorprendente!!!
MARIANNA: Oriana per la pazienza.
NOEMI: Questa persona non mi ha sorpresa, ma non sapevo che avesse quest’esperienza così a cuore: Antonio Pagliuca. E’ stato sempre con noi, ci ha aiutato in tutto e per tutto sia nella preparazione, che durante i “fatidici”10 giorni e come ho già detto, i collaboratori sono stati molto utili e presenti(sempre con qualche eccezione).

Svelaci un segreto dell’Estate Ragazzi. Qualcosa che è successo e che non si può dire, tranne che per la nostra intervista, ovviamente.
GIUSEPPE: Piccoli pianti…!!! Che però hanno soltanto giovato.
MARIANNA: Ehm... non mi viene in mente niente.

NOEMI: Il giusto/ingiusto litigio sulla famosa foto da bagnati. Perché ogni anno devono succedere questo tipo di discussioni???

C’è un episodio divertente da raccontare?
GIUSEPPE: Sarebbe un racconto infinito!!!
MARIANNA: Dovevamo fare un gioco, dove bisognava inserire dell’acqua in una bottiglia, facendola però passare dal buco presente sul fondo di un bicchiere. Elisena ha detto a Gilda: "Gilda, il mio bicchiere è bucato! Cambiamolo"
Più tardi,invece,Carmen ha detto a Gilda: "Gilda! Elisena voleva mettere l’acqua nella bottiglia facendola passare dal buco!"...quante risate quel giorno…Questo dimostra che tutti gli animatori erano preparati e conoscevano alla perfezione i giochi e le attività. Ahahah !

NOEMI: Ti posso parlare della mia squadra, quella di Augusto, un cavallo pigro e scansafatiche. Dal primo giorno Doriana ha dovuto impersonificare il cavallo con maschera, coda e quant’altro. Immaginate poi i continui commenti dei bambini della squadra oppure i vari sondaggi intitolati: ”Ma Doriana ha la faccia da cavallo?” ecc…

Ringraziamenti?
GIUSEPPE: A tutti i ragazzi! Ci regalano sempre qualcosa di bello!
MARIANNA: Gilda, per aver presentato ogni giorno… I ragazzi (i giovani di AC),per averci aiutato alle serate…I mini-aiutanti, anche se non tutti, per essere stati molto utili…
Don Donato, per essere venuto all’estate ragazzi ogni mattina e per aver fatto capire ai bambini che l’estate ragazzi è comunque un’iniziativa organizzata dalla Chiesa e serve per fare conoscere ai bambini Gesù -.- !

NOEMI: Tutti gli animatori e i collaboratori. Ah, dimenticavo, grazie anche alla signora Ilaria e alle mamme che hanno partecipato per il buffet alla festa della serata finale.


Delusioni o rimpianti per qualcosa che non è stato fatto o che poteva esser fatto meglio?
GIUSEPPE: Beh magari se ci fosse stato un po’ più di tempo per la presentazione finale delle foto…poveri Elisabetta e Pierluigi, hanno fatto tutto da soli. Bravi e complimenti! E poi le squadre, quella che mi avete dato quest’anno... No scherzo, niente niente. Si sa che la perfezione non esiste, ma noi ci siamo andati vicini.
MARIANNA: Bhè…l’anno prossimo cercheremo di spendere meno soldi per le magliette o per l’occorrente necessario per la pulizia dell’Asilo Don Minozzi.
NOEMI: L’ultimo giorno ci voleva proprio la Caccia al Tesoro, ma purtroppo abbiamo preferito restare su qualcosa di meno rischioso, dopo aver notato che quest’anno i bambini erano proprio vivacissimi.

Dopo quest’esperienza ti senti motivata/o? Hai delle aspirazioni per il futuro?
GIUSEPPE: Sicuramente motivato, non per altro volevo e voglio il BIS! In futuro, vorrei cercare di coinvolgere diversa gente per quanto riguarda il “fare” l’animatore: fidatevi è troppo bello fare quest’esperienza! E vorrei anche eguagliare e superare il numero d’iscrizioni all’estate ragazzi, dobbiamo ritornare e superare le 100 iscrizioni!
MARIANNA: Sicuramente non avrò mai 70 figli hihihi! No dai, seriamente, mi è piaciuto tanto stare con i bambini,ecco perché spero di poter diventare anch’io responsabile di un gruppo A.C.R.
NOEMI: E’ normale, queste esperienze servono sempre, oltre che a far stare bene i bambini, anche a far crescere le persone stesse che le organizzano. Soprattutto quest’anno che la responsabilità era per la maggior parte nelle nostre mani. Fra poco c’è il camposcuola A.C.R. e spero vada bene come l’estate ragazzi.

Continua…

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lunedì 30 giugno 2008

AUGURONI...!!!!

TANTISSIMI AUGURI AD ANDREA, ANTONIO GASTONE ED ANTONIO RISOLO PER LA LORO CRESIMA....
giorno importantissimo per la crescita spirituale di ognuno di noi...

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giovedì 19 giugno 2008

Una piccola redazione per il blog?

Ciao a tutti. Ormai è un po' di tempo che è nato questo blog. Io penso sia arrivata l'ora di formare una piccola redazione per dare maggior respiro e continuità al blog stesso. E anche perchè io da Pisa non posso certo sapere cosa si fa a Melfi! L'unico a darmi una mano è Gianvito...
Quali sono le cose che potremmo fare insieme?
- Pensare a nuovi articoli e rubriche
- Fare la cronaca delle varie attività dell'associazione e dei singoli gruppi
- "Stressare" i responsabili per avere articoli e materiale da loro
- Raccogliere foto e video di ogni attività per la pubblicazione
- Pubblicizzare un po' il blog e far iscrivere tutti i soci e gli amici dell'AC

Non sembra difficile, no? E l'invito è rivolto anche a chi non è più a Melfi...
Bene, spero nei vostri commenti e soprattutto nel vostro aiuto. Formiamo una piccola redazione e tutto sarà più facile. Altrimenti io continuerò a fare il poco che posso da lontano... :(


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martedì 17 giugno 2008

Estate Ragazzi Cattedrale


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Gita di fine anno associativo

di Gianvito Lamorte

Sabato 14 giugno, l’Azione Cattolica della parrocchia Cattedrale di Melfi si è ritrovata, in un giorno di festa comune, per partecipare alla gita di fine anno associativo. Luogo prescelto, la località di Guasto di Castelpetroso (Isernia), per la visita al Santuario Maria Santissima Addolorata. Partenza prevista alle ore 7.00 dal Palasport, ma causa alcuni ritardi dovuti a sveglie mal funzionanti e ad un gruppo di giovani (tra cui io…) che decide di andare a fare colazione prima della partenza, si parte intorno alle 7.30. Sono due gli autobus che partono da Melfi, il primo è quello dei “giovani dentro”, formato da quella gente che a loro detta (ma solo a loro detta…scherzo ovviamente!!!) si sente giovane nello spirito, vedi gli ex presidenti di AC Remo e Vito, Saverio ed Erminia (SCUSA!) ecc…, insomma tutta quella gente che ha ormai un’età avanzata, ops volevo dire una certa “esperienza”; il secondo autobus, quello dei veri giovani, è formato: da alcuni ragazzi di ACR, dai gruppi giovanissimi e giovani e da alcuni “infiltrati”, come dimostrano i dati anagrafici, vedi Angelo, Gianpiero, Marianna, dall’attuale presidente Marsia… persino il parroco don Donato, che in un primo momento si era rifiutato di venire nel nostro autobus, dopo una rapida visione dell’autobus dei “giovani dentro”, accetta d’entrare nel caos offerto dai giovani veri, ma anche dalla signora Dora e dalla signora Lidia, coi loro soliti tarallucci e caramelle, ma soprattutto con tanta allegria e divertimento.

Dopo una breve sosta ad un autogrill, dove qualcuno già si distingue per la sua immensa fortuna (vero Salvatore?!), arriviamo intorno alle 10 nello splendido santuario, e dopo una breve visita della basilica partecipiamo alla messa celebrata dal nostro parroco e dal parroco di un altro gruppo di visitatori provenienti da Maddaloni (Caserta). A fine messa, partiamo tutti insieme per salire a piedi in montagna e visitare la grotta dove nel 1888 è avvenuta l’apparizione della Madonna ad una ragazzina. Dopo pochi metri della pesante ascesa, ognuno forma il suo gruppetto per salire; i più atletici arrivano per primi, a seguire arriviamo io, Andrea, il piccolo Miky ed il suo pesantissimo passeggino (portato per quasi tutta la salita a mano) e via via tutti gli altri. In pratica per poter fare una foto di gruppo (che poi diventerà un book per tutte le foto scattate!) vicino la grotta, abbiamo atteso oltre quindici minuti. Poi pranzo, gelato, chiacchierata vicino al bar e partenza verso Termoli per concludere la giornata nelle splendide acque del Mar Adriatico; ma purtroppo, l’unica acqua che abbiamo visto è stata quella del temporale che si è abbattuto durante il viaggio per Termoli. Cambio di programma e visita gradita al Santuario dell’Incoronata di Foggia. Ad allietare il viaggio di ritorno e a combattere il dispiacere per la mancata gita al mare ci ha pensato ancora una volta la signora Lidia, che ha “imposto” all’autista del nostro autobus di far ascoltare un cd con tutti i migliori successi della musica italiana anni ‘60, ‘70 e ‘80 per la gioia (esclusiva) dell’autista e degli “infiltrati” dell’autobus dei giovani. Così tra una canzone e una sfida a Colino e Gertrude (conosci Luigi, Colino Colino? ahahah solo chi conosce la storia può sapere di cosa stiamo parlando e può capire… ), il tempo passa e arriviamo al Santuario, e dopo i tre giri e la visita della basilica, passiamo a visitare la stanza dove si trovano i quadri offerti dalla gente a cui la Madonna è apparsa e ha fatto la grazia, e lì troviamo un gentile signore che ci racconta la storia d’alcune persone miracolate. Il viaggio si conclude e arriviamo nella nostra Melfi intorno alle 20.

Anche quest’esperienza è stata bellissima, come ormai tutte quelle che facciamo; ci sarebbe stato ancora tanto altro da scrivere, ma non voglio annoiarvi con questo racconto. Comunque vi aspettiamo alla prossima uscita che si terrà…dove? Lourdes? Pietrelcina? San Giovanni Rotondo? Oppure…? Dateci le vostre indicazioni e lasciate le vostre impressioni sulla giornata trascorsa. A presto. Ciaooooo


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domenica 8 giugno 2008

Pretacci, il vangelo per le strade

da Segno

Il titolo del libro è strano, non c'è che dire. L'autore invece è uno dei giornalisti più conosciuti in Italia, Candido Cannavò, noto per la sua carriera di giornalista sportivo (direttore della Gazzetta dello Sport fino al 2002).
L'idea del volume nasce una sera dopo un "faccia a faccia" con don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano. L'autore rimane colpito da don Gino: "Il suo Vangelo comincia e finisce con l'accoglienza, senza mai staccarsi dalla strada dove tutti i dolori si concentrano". Pretacci è un viaggio graffiante con uomini che annunciano il Vangelo sul marciapiede della vita. Sacerdoti che operano con maggiore scioltezza fuori dal tempio.
Nel Vangelo la strada è citata più di cento volte, spazio significativo dove Gesù comunica, parla, incontra situazioni e persone con i loro problemi, compie miracoli. Gesù nasce, muore e risorge fuori dal tempio; la sua morte è attraversata da una strada chiamata Via Crucis. Per Cannavò "Cristo era sulle strade con i poveri, gli storpi, le prostitute, gli ammalati. Non c'è traccia nel Vangelo del fascino del tempio, delle mitre in testa e degli anelli da baciare, e tanto meno dei rapporti con un potere molto lontano dalla vita reale".
In questo cammino l'autore scopre la grande attualità del Vangelo e ci propone venti sorprendenti personaggi che operano nelle periferie dimenticate del paese: il genovese don Andrea Gallo, padre Giancarlo Bossi, don Oreste Benzi, che ha lascito l'odore di santità sui marciapiedi della prostituzione, don Luigi Ciotti, artefice dell'esperienza di "Libero", mons. Giancarlo Maria Brigantini, già vescovo di Locri, che ha seminato speranza in una zona oppressa dalla 'ndrangheta, don Dante Clauser, leggendario "prete dei barboni" di Trento, padre Alex Zanotelli, che dopo l'esperienza in Africa è oggi sacerdote in una parrocchia napoletana, don Virgilio Colmegna, il prete dei rom, don Fortunato Di Noto e altri.
Storie di preti scomodi, che hanno come capostipite don Lorenzo Milani, il quale, senza mezzi termini, invitava i parroci a rompere le scatole ai superiori e a "rendersi antipatici noiosi odiosi insopportabili a tutti quelli che non vogliono aprire gli occhi sulla luce".

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venerdì 6 giugno 2008

"Siete necessari!"

Due divanetti, una poltrona, qualche sedia. Quaranta minuti di conversazione sorseggiando un caffè. Sarebbe potuta sembrare una chiacchierata come tante se il salotto in questione non fosse stato quello dello studio privato del Presidente della Repubblica, e che a tu per tu con il Capo dello Stato non ci fosse stata l'intera Presidenza Nazionale dell'Azione Cattolica. Un gesto significativo quello che il mese scorso Napolitano ha voluto compiere nei riguardi dell'associazione in occasione dei suoi 140 anni, un gesto soprattutto non formale.
Il presidente uscente di AC, Luigi Alici, ha voluto cominciare rimarcando il ruolo importante che l'associazione ha sempre svolto nella storia, anche politica, del paese, per il bene della società italiana. Un impegno che l'AC sta rafforzando sempre di più proprio in occasione del 140° anniversario della propria nascita e che ha ribadito nel settembre scorso a Castel San Pietro con l'iniziativa del
Manifesto al Paese: "Stiamo lavorando con spirito di laicità autentica - ha detto Alici consegnando il tsto a napolitano - pre rompere le divisioni e per costruire il dialogo tra le piazze e i campanili".
Una necessità che anche il Capo dello Stato sente come urgente: "Le vostre preoccupazioni per una società sempre più lacerata sono anche le mie. Il presupposto fondamentale per la convivenza tra piazze e campanili è la compresenza, gli uni accanto agli altri. Occorre educarci a questo e, a causa della grande rinuncia dei partiti alla loro funzione pedagogica, è importante che qualcuno se ne faccia carico. Oggi realtà come la vostra sono un po' più sole ma sempre più necessarie. Da giovane, nel periodo dell'Assemblea Costituente, rimasi impressionato dal contributo dei giovanissimi professori venuti proprio dall'AC".
Un dialogo, quello tra la presidenza dell’associazione e il Capo dello Stato, pieno di convergenze. A un certo punto Napolitano ha richiamato la necessità di “politiche che non abbiano un respiro corto per superare la logica dell’emergenza e dell’urgenza”. Alici lo ha subito fermato: “Presidente, - ha detto sorridendo – lei ha visto il nostro documento in anteprima, c’è un passaggio addirittura lessicalmente identico”. “Non l’ho letto ancora – ha risposto Napolitano – è una consonanza naturale”. Una consonanza che impegna ancora di più a lavorare per essere “cittadini degni del Vangelo”. L’Azione Cattolica, dopo la XIII Assemblea e l’incontro con il Papa, riparte anche da qui.


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giovedì 5 giugno 2008

BUON COMPLEANNO MAURO!!!!!

AuGuRi a MaUrO....22 anni
un altro ke invekkia...
tra poko ci ritroveremo tutti alla cattedrale così


TANTISSIMI AUGURONI!!!!!

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mercoledì 4 giugno 2008

Campo-scuola dell'ACR!!!


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martedì 3 giugno 2008

Far amare di più la Chiesa

Intervista a Franco Miano, nuovo presidente dell’Azione Cattolica Italiana

L’Azione Cattolica Italiana ha un nuovo presidente: è il prof. Franco Miano, sposato con due figli, già vicepresidente nazionale per il settore adulti nel triennio 2005/2008. Ascoltiamo il prof. Franco Miano, che ha accolto la nomina con gratitudine e trepidazione:

R. - L’ho accolta con un senso di gratitudine ai vescovi italiani, al Consiglio nazionale, all’intera Azione Cattolica, luogo concreto nel quale sono cresciuto, mi sono formato. Un luogo che ha rappresentato un modo attraverso il quale ho imparato ad amare la Chiesa, a mettermi a disposizione dei fratelli, a volere bene a questo Paese. E poi di trepidazione perché, comunque, non ci si sente mai effettivamente all’altezza di un compito del genere.

D. - Parlando dalla sua formazione, da questo amore verso la Chiesa, quale contributo pensa di poter dare, nello specifico, all’Azione Cattolica?
R. - Mi pongo nella stessa linea dei presidenti che mi hanno preceduto ed in particolare di Luigi Alici. Mi pongo prima di tutto al servizio della Chiesa, pensando a rendere ancora più forte la nostra adesione alla vita della Chiesa e perché molte più persone imparino ad amare la Chiesa.

D. - Lei ha citato il presidente uscente, Luigi Alici, secondo cui “le sue doti esemplari di sensibilità ecclesiale, di passione associativa, le consentiranno, con il sostegno di tutta l’Associazione, di tenere sempre le vele dell’Azione Cattolica al vento dello Spirito”. Verso quali direzioni sta navigando, attualmente, l’Azione Cattolica?
R. - Sta navigando, attualmente, tra la quotidianità della sua esperienza concreta di servizio alla vita delle nostre chiese locali e, nello stesso tempo, sta mostrando la capacità di aprirsi verso quelle che sono le nuove grandi sfide del nostro tempo. Sfide legate alla questione antropologica, al rispetto della vita, all’educazione, alla promozione dell’uomo e dell’integralità di tutti gli aspetti della vita personale.

D. - Alla luce di questi orientamenti, quali impronte sono secondo lei imprescindibili per il futuro dell’Azione Cattolica?
R. - E’ importante rafforzare il legame associativo, che ha valore perché consente ed offre alle persone uno spazio vitale in cui camminare e crescere insieme nella fede e nell’umanità.

D. - Quindi, valorizzazione, formazione, educazione, vocazione laicale devono attecchire in tutti i territori dove è impegnata l’Azione Cattolica. Penso in particolare anche al Sud. Lei è della diocesi di Nola: quale compito pensa che sia primario in questa area?
R. - Noi dobbiamo fare emergere tutte le doti positive che caratterizzano le nostre realtà meridionali. Ma abbiamo prima di tutto il compito di saperle mettere a "sistema". Il Sud ha bisogno di sperimentare sempre di più che il Vangelo ha anche una fortissima carica di vita nuova. Vita nuova per le singole persone e vita nuova anche per la società, se vissuta con pienezza.

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domenica 1 giugno 2008

Serata di sport e amicizia

di Gianvito Lamorte

Grandi emozioni venerdì sera al “Nou Camp” di Melfi, per la prima partita amichevole tra ITALIA Vecchie Glorie e MAROCCO. Calcio d’inizio previsto alle ore 20.30, ma slittato di un’ora a causa di un’altra partita (appena iniziata ma destinata a durare ben poco...). Entra in gioco infatti il nostro Avvocato Gianpiero, che, grazie ad un’opera di mediazione e alle sue strategie apprese al Foro di Firenze, riesce a farci giocare subito: per farla breve, i ragazzi arrivati per primi al campo hanno giocato una mezz’oretta scarsa, mentre noi abbiamo giocato per quasi un’ora! E come ha detto il nostro Leo Messi Mauro ai malcapitati: “Ragazzi, non vi preoccupate questa sera ha vinto lo sport e l’amicizia”… mah, sarààà.
Queste le due formazioni che si sono date battaglia per la conquista di questa prima amichevole: il Marocco parte in formazione rimaneggiata con soli due uomini che li rappresentano, Mustapah e Nabillh in arte “wagliò”, completata da alcuni “marocchini” d’adozione, Sergio Pirlo, l’uomo più “esperto” per età e qualità tecniche, Raffaele Maldini, l’uomo d’ordine in difesa che comanda gran parte della manovra della sua squadra e di quell’avversaria, Salvatore Totti, uomo a tutto campo e dal nome importante (dovuto solamente alla sua passione per il Capitano della Roma) e Pierluigi Rui Costa, gradito ritorno in campo dopo uno stop per un infortunio al ginocchio. L’Italia Vecchie Glorie è al gran completo: Gianpiero Mutu guida la pattuglia dei “vecchietti” (ma l’anzianità è dovuta solamente agli anni trascorsi in AC!); Ferdinando Figo prestato dal Servizio Civile ed ottimo interprete nel suo ruolo, visto che dispensa assist alla sua e (purtroppo!) anche all’altra squadra; Mauro Leo Messi, autore di qualche spunto vincente degno del nome che porta (e a suo dire di un’OTTIMA prestazione); Gianvito in arte Grosso, solo per via della maglietta del CAMPIONE DEL MONDO indossata e per la posizione assunta in campo, e Antonio C.Ronaldo, che prima di essere “naturalizzato” nell’Italia Vecchie Glorie ha trascorso un breve periodo nella squadra del Marocco.

Ecco la cronaca della gara: batte il calcio d’inizio l’Italia, palla dietro e Ferdinando Figo con un colpo di tacco, non troppo alla Figo, mette in condizione gli avversari di passare in vantaggio (1 a 0); ma Ferdinando saprà riscattarsi presto e bene sulla sua fascia di competenza. Poi la partita va avanti con azioni emozionanti da una parte e dall’altra, continui capovolgimenti di fronte soprattutto grazie ai lanci lunghi, a volte lunghissimi, da parte di Mustapah e Nabillh, che illuminano il gioco e fanno correre da una parte all’altra Totti e Rui Costa gridando loro “ja wagliò”… Partita sempre in equilibrio, anche se l’Italia Vecchie Glorie, ad un certo punto della gara, va in vantaggio anche di due reti grazie anche al gol messo a segno da Gianpiero Mutu (su assist di Gianvito Grosso), che di piatto destro al volo mette la palla all’angolino basso della porta con l’aiuto del palo.
Alla fine la gara termina purtroppo con il punteggio di 8 a 7 per il Marocco, col gol decisivo di Salvatore Totti, mattatore della serata insieme ad Antonio C.Ronaldo (4 gol per entrambi). Piccola nota negativa l’infortunio occorso al nostro Raffaele Maldini, che subisce uno strappo al polpaccio nel tentativo di fare uno scatto. Per lui si parla di tre mesi di stop e di carriera a rischio (anche se non si sa bene se sia mai iniziata), data la sua fragilità fisica dovuta all’età che lo accosta al capitano rossonero. Comunque serata di sport stupenda, speriamo in una replica al più presto e, perché no, si potrebbe pensare anche ad organizzare qualcosa d’importante per l’estate, coinvolgendo molta più gente, per un mini torneo multinazionale.


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