lunedì 14 luglio 2008

Diario da Sydney

di Luigi Sasso

Cari amici,
dopo circa venti ore di volo abbiamo finalmente raggiunto la meravigliosa città di Sydney! Il viaggio così lungo è stato l'occasione per ricercare una sintonia ed uno spirito di comunione tra noi "pellegrini diocesani"... e effettivamente ciò sembra essere avvenuto.
Per questi primi due giorni non vi sono stati impegni di catechesi o momenti di accentuata spiritualità. Tuttavia, un bellissimo momento lo abbiamo vissuto ieri, quando abbiamo celebrato la santa messa presso la cappella di una comunità residenziale per anziani: le persone presenti alla funzione sono state particolarmente colpite dalla toccante omelia di Padre Calogero, tutta incentrata sulla necessità di un'apertura della nostra vita alla volontà di Dio.
Passando ad argomenti più leggeri, considerato che i momenti di catechesi cominceranno dal 16 luglio, mi piace aggiungere qualche nota di colore. Come per ogni Gmg, le difficoltà di carattere logistico non hanno tardato a farsi attendere: e così per i primi due giorni, in assenza della possibilità di soggiornare in famiglia, abbiamo dovuto pernottare nel "club Marconi", prevalentemente un ritrovo di immigrati italiani, ma anche della nuova gioventù dei sobborghi della grande città australiana.
Anche se dal punto di vista dell'esperienza di fede questi due giorni hanno significato poco, dal punto di vista culturale l'incontro con i "veri cittadini italiani" (così amano farsi chiamare qui gli immigrati) ha sicuramente avuto un grande impatto su tutti noi. Qui nessuno ha dimenticato la propria terra, le tradizioni o il dialetto; tutti ci hanno parlato con grande affetto dell'Australia, terra che li ha accolti e che ha dato loro lavoro e speranze, ma il cuore di ciascuno di loro batte ancora forte per l'Italia.
Da un altro punto di vista, l'impatto con i cittadini di questa metropoli è stato diverso da quello che - personalmente - mi aspettavo. I cittadini australiani vengono generalmente descritti come burberi e poco sensibili: in questi primi due giorni invece ho potuto constatare l'esatto contrario ed, in alcuni casi, una generosità del tutto inusitata anche per noi europei! Non è affatto infrequente osservare un sydney-sider vedere un pellegrino in difficoltà ed offrirgli spontaneamente aiuto.
Concludo con un pensiero per voi da parte di Incoronata, altra "pellegrina diocesana": <<Carissimi, l'esperienza in Australia si sta già rivelando fortemente educativa. Le difficolta' pratiche che stiamo vivendo (chi ha partecipato alle Gmg di Roma e Colonia può immaginare!) ci stanno fortificando e spinto a ripensare a quella parola "sacrificio" che caratterizza la storia dell'Ac. Vi saluto con affetto, fiera di rappresentare per voi la nostra associazione qui a Sydney!>>

2 commenti:

fabietto ha detto...

Ripeto... BEATI VOI!!!!!
E grazie a Luigi per la rubrica!
Aspettiamo vostre foto e un bel video del mio pellegrino preferito... DON SANDRO!!!!
Ciaooooooooooo

GiAnViTo ha detto...

Eh si, ha ragione Fabio...beati voi. Sarà senz'altro un'esperienza stupenda, come del resto lo sono tutte quante, ma questa in particolare è fantastica. Aaaa comunque io sono Gianvito e anche se non ci conosciamo Luigi, avremo sicuramente l'opportunità di conoscerci al camposcuola dei giovanissimi dal 3 al 9 agosto...se tutto va bene sarò uno degli animatori. A presto allora. Salutami il miglior parroco della diocesi, colui che tifa Melfi...Don Sandro.Ciao e buona permanenza